CLIMA, INQUINAMENTO ED
ENERGIA: ECCO ALCUNI DEI TEMI DEL 30° SEMINARIO DI ERICE
Tratto da
un articolo di Franco Cianflone apparso su “il Giornale dell’Ingegnere” N.
16 del 01/10/2003
Energia,
clima, inquinamento, risorse, salute e alimentazione sono considerate
importanti "emergenze planetarie" e tante preoccupazioni destano a livello
politico e nelle comunità scientifiche. Dal loro esame scaturiscono molti
interrogativi quali il rapporto tra la guerra in Iraq e l’esplosione di
nuove epidemie come la Sars, da un lato, e fenomeni che appaiono
assolutamente naturali, quali la siccità, le estati sempre più torride, la
distribuzione delle specie viventi.
A questi problemi e alle emergenze planetarie
qualche settimana fa ad Erice, Trapani, (presso il Centro di Cultura
Scientifica Ettore Majorana, fondato e diretto dal fisico professor
Antonino Zichichi) hanno tentato di dare valide risposte e soluzioni 130
scienziati di 31 Paesi diversi.
Quando un gruppo di scienziati si riunisce
per discutere - ha avuto occasione
di dichiarare il professor Zichichi – tutto può accadere.
I seminari di Erice, tenuti periodicamente
sotto la presidenza del professor Zichichi, rappresentano "gli Stati
Generali della scienza".
Questo anno i lavori erano organizzati in
cinque distinte sessioni, nelle quali si e fatto il punto sul clima della
terra, sulla salute degli esseri umani (con particolare riguardo alle
epidemie come AIDS e Sars e sul calo della fertilità), sul problema delle
scorie radioattive, sull’emergenza acqua e sulla costruzione della pace in
Medio Oriente.
I seminari di Erice, nel corso gli anni,
costituiscono importanti pietre miliari nel cammino della scienza nonché un
momento di confronto e di dialogo, come nell'agosto dell'82, quando 10 mila
scienziati di tutto il mondo firmarono un manifesto per il disarmo nucleare,
cui parteciparono anche il famoso fisico Edward Teller (il padre della bomba
all'idrogeno, scomparso in questi giorni), consigliere dell'allora
Presidente Usa Reagan, il vice-presidente dell'Accademia sovietica delle
Scienze Eugenij Velikhov, Consigliere di Gorbaciov, e il Presidente
dell'Accademia Cinese Professore Zhou Guang Zhao, Consigliere di Deng Xiao
Ping, allora capo supremo della Cina.
Negli ultimi anni, ad Erice, si sono
individuate e discusse complessivamente 53 emergenze planetarie: dai
problemi dell’inquinamento a quelli della desertificazione, dalle armi
chimiche e batteriologiche al morbo della mucca pazza, argomento questo
portato alla ribalta proprio in uno dei seminari di Erice, due anni prima
che esplodesse l'epidemia.
I cambiamenti del clima, di attualità nella
"lunga estate calda", hanno più degli altri richiamato l'attenzione
dell'opinione pubblica.
E' indubbio che il nostro pianeta si stia
riscaldando gradatamente negli ultimi 100 anni, come risulta da accurate
rilevazioni della NASA e di altri Enti.
Da 25 anni le temperature medie terrestri si
sono innalzate, con un incremento medio di poco meno di un grado. I periodi
di caldo eccezionali sono stati più frequenti che in passato.
Questa tendenza
- ha dichiarato a Erice il professor Michael Mann, del dipartimento di
Scienze Ambientali dell'Università della Virginia - è destinata a
crescere e ci sono buoni motivi per ipotizzare un aumento medio di tre gradi
della temperatura della Terra nei prossimi 50 anni. Le conseguenza
potrebbero essere disastrose, perché questo evento porterebbe alla scomparsa
di molti ghiacciai ed all’innalzamento del livello dei mari, con gravi danni
sulle città a livello del mare.
Si prevede quindi che la temperatura sulla
terra, tra cinquanta anni, sarà superiore di tre gradi a quello di oggi.
Potremmo avere giorni nei quali l'aria sarà sempre più rovente, con un caldo
più afoso di quello dell'estate scorsa, il freddo resterà un ricordo, ci si
dovrà difendere dal sole, l'inquinamento avrà la meglio sull’aria e la
siccità imperverserà ovunque.
I più pessimisti prevedono la
desertificazione delle attuali zone tropicali e la tropicalizzazione delle
fasce temperate. Tra qualche decennio, quindi, i mari della Scozia potranno
godere di un clima simile a quello mediterraneo.
Secondo alcuni muteranno habitat e qualità
della vita e vi saranno nuove epidemie.
Gli scienziati non sono però concordi
sull'origine (o sulle origini, in quanto le cause potrebbero essere più di
una) di questo aumento del riscaldamento, né sulla sua entità.
Secondo Mann, il problema principale è di
derivazione antropica e dipende soprattutto dalle emissioni gassose. La
temperatura media del nostro pianeta è infatti cresciuta, in pochi decenni,
con un incremento pari a quello avuto in molte migliaia di anni.
Di diverso parere è il professor Zichichi,
che assolve l'uomo e le sue attività, dichiarando che, secondo rigorose
valutazioni quantitative, l'azione dell'uomo sul clima incide, al massimo,
per il 10%.
La climatologia
– ha dichiarato Zichichi – è una disciplina ancora da approfondire ed è
paragonabile ad una fisica che non conosce gli atomi.
Premesso che non esiste un’equazione del
clima, non si può affermare con rigore matematico
– ribadisce Zichichi – che le attività umane influiscano in modo
determinante sui cambiamenti climatici. È necessario il rigore galileiano
per impedire che tutti dicano il contrario di tutto.
Anche il professor Nir Shaviv,
dell'Università ebraica di Gerusalemme è incredulo sulle responsabilità
dell’uomo, perché con i suoi calcoli è giunto alla conclusione che sarebbe
necessaria una quantità d'anidride carbonica nell'atmosfera tre volte
maggiore di quella attuale perché si abbiano effetti sensibili sul clima del
pianeta.
Shaviv ha avanzato un’ipotesi legata ai raggi
cosmici che ionizzano l'atmosfera e, conseguentemente, inducono la
formazione di nuvole e un abbassamento della temperatura.
Il vento solare agirebbe in senso opposto;
schermando i raggi cosmici ridurrebbe le formazioni nuvolose producendo un
aumento della temperatura.
L'attività solare, in toto, potrebbe
sensibilmente influire sul clima, togliendo all’uomo la responsabilità delle
presunte variazioni climatiche.
Un fatto è comunque certo: è necessario
capire se il riscaldamento del pianeta è divenuto più rapido e più
accentuato per via dell’uso di combustibili fossili negli ultimi 150 anni o
se invece non ci sono in gioco fenomeni cosmici.
Anche i problemi dell'energia hanno animato
questa 30ma edizione dei seminari di Erice.
Le soluzioni per sopperire al progressivo
esaurimento delle fonti energetiche sono diverse e gli scienziati non sono
concordi nelle scelte.
Il professor Zichichi, smentendo
clamorosamente speranze e previsioni di molti e polemizzando con la
copertina di un noto settimanale d'attualità, ha dichiarato che
l’idrogeno non ci salverà per nulla.
L'idrogeno
- ha affermato senza riserve il
professor Zichichi – è solo un conduttore, non una nuova sorgente
energetica. Ha il vantaggio di non inquinare, ma il bilancio fra l’energia
necessaria per utilizzarlo e quella che poi si può ricavare, è negativo.
Un altro argomento sul tappeto, quello delle
scorie nucleari, pesante eredita dell'atomo, ha rappresentato un tema molto
discusso, che ha trovato gli scienziati discordi.
Il professor Zichichi, commentando le
discussioni sull'argomento ha spiegato che è possibile ridurre da 3000 a
100 anni la vita media di alcune scorie radioattive, attraverso processi di
trasmutazione nucleare.
Alla base di questi processi è l'idea di
intervenire con reazioni nucleari sui materiali che costituiscono le scorie.
A questo progetto lavorano da qualche anno gli scienziati dell’Antra,
l'istituto francese che si occupa di scorie radioattive.
Ma la ricerca, in questo campo, è appena ai
primi passi.
Altre novità hanno toccato il fronte
dell'ingegneria genetica e gli studi ad essa legati.
Uno scienziato, Brian Sykes, docente di
genetica umana all'Università di Oxford, ha presentato a Erice uno studio
secondo il quale le donne, in futuro, saranno costrette a riprodursi
artificialmente per assicurare la sopravvivenza della specie umana. La colpa
sarebbe del cromosoma Y, quello che determina il sesso maschile
dell'embrione che già oggi appare molto più debole del cromosoma femminile
X.
Secondo lo scienziato, perché il processo
d'estinzione del cromosoma Y, già iniziato, arrivi a compimento, saranno
necessari altri 125.000 anni.
C'è di buono che nel futuro prossimo la vita
media potrebbe passare dagli attuali 80 anni a ben quattro volte di più.
IL PROFESSOR ANTONINO ZICHICHI
Scienziato di statura internazionale,
pioniere della Fisica Subnucleare, ordinario dei Fisica Superiore
all'Università di Bologna, ha guidato numerosi esperimenti di rilievo nella
Fisica delle alte energie. Ha fondato e dirige, dal 1963, il Centro di
Cultura Scientifica Ettore Majorana di Erice, nella cui sede si sono svolti
numerosi convegni internazionali dedicati alle emergenze planetarie.
Questo Centro, primo esempio di Università
del Terzo Millennio, ha reso Erice famosa nel mondo.
Nel 1980 il professor Zichichi ha progettato
i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dando vita alla loro realizzazione.
Dal 1986 è presidente del World Lab, un'associazione che sostiene progetti
scientifici nei paesi del terzo mondo.
Il professore Antonino Zichichi è autore di
studi e ricerche sulle Strutture e sulle Forze Fondamentali della Natura:
oltre cinquecento pubblicazioni scientifiche, alcune delle quali hanno
aperto nuove strade nella Fisica Subnucleare delle alte energie.
Ha scoperto l'Antimateria Nucleare, l'Energia
Effettiva nelle forze subnucleari che agiscono tra quark e gluoni, la
struttura "tipo-tempo", del protone (ultimo mattone pesante dell'Universo) e
il fatto che non è possibile romperlo.
Ha al suo attivo le ricerche pioneristiche e
le invenzioni tecnologiche che hanno portato alla scoperta della Terza
Colonna nella struttura delle componenti fondamentali della Natura; ha
misurato con estrema precisione la "carica" debole universale, gli effetti
virtuali nella fisica dei muoni e le miscele mesoniche vettoriali e
pseudoscalari.
Ha progettato e realizzato un circuito
elettronico grazie al quale è possibile raggiungere una precisione di cento
millesimi di miliardesimi di secondo nella misura del tempo di volo delle
particelle subnucleari.
Ha ricevuto onorificenze e Lauree Honoris
Causa in molti paesi tra cui Cina, Germania, Polonia, Usa, Argentina,
Romania, Russia, Georgia e Ucraina.
lì professor Zichichi è Presidente del Centro
Studi e Ricerche Enrico Fermi a Roma. E' stato Presidente dell'INFN
(Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), dell'EPS (European Physical
Society) e del Comitato NATO per il Disarmo (nucleare, chimico,
batteriologico e convenzionale). Attualmente è Presidente della WFS (World
Federation of Scientists), l'Associazione Mondiale degli scienziati. |